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“LAURA Claycomb e Marc Teicholz celebrano la loro lunga amicizia e collaborazione con questa collezione scintillante di brani per soprano e chitarra. Ancorato da due cicli composti appositamente per quella combinazione (“Four Songs francesi Folk” di Mátyás Seiber e William Walton di “Anon in Love”), oltre a due canzoni Villa-Lobos, il resto dei pezzi sono stati scelti meditatamente.

“Mandolino” di Debussy ha perfettamente senso con accompagnamento di chitarra, anche se la disposizione di “En sourdine” non raggiunge di tutto lo scintillio abituato. Tuttavia, “Siete canciones populares españolas” di Manuel de Falla sembrano guadagnare autenticità dal adattamento. La voce di Claycomb è duttile e ricco, mentre Teicholz ottiene l’opportunità di scavare con entusiasmo nelle corde.
Claycomb abbina la percussività di Teicholz in sezioni staccati di “Seguidilla murciana,” e la finale “Polo” trova entrambi gli interpreti a scatenare fuoco controllato. La sua voce assume un aspetto aerato rilassante nella “Nana”, ma che la qualità di tanto in tanto torna altrove per effetto meno felice, in particolare in “Réveillez-vous”, il primo dei brani di Seiber. Il secondo, “J’ai descendu,” è deliziosamente civettuola, mentre in “Marguerite, elle est malade,” Claycomb chiarisce che l’unico modo che la malattia di Marguerite concluderà è con una sbornia.

Molti soprani hanno registrato la Cantilena da Villa-Lobos di Bachianas Brasileiras No. 5, ma il timbro di Claycomb e la miscela di malinconia e speranza con cui infonde la linea slanciata sono difficile da superare. La sua precisione tonale e tono caldo stuzzica l’accessibilità dalle canzoni Walton. L’elasticità della sua coloratura è un bene quando la linea vocale schizza su e giù per la scala in “O Stay, Sweet Love” e “I gave her cakes and ale”, in cui la chitarra raddoppia come percussione. La registrazione ha come fermalibri due “Apri il cuore”, che sono allo stesso modo insistente, ma diversamente armonizzato: l’impostazione intenso di Blitzstein di una poesia di e.e. Cummings, e il Bolero sensuale di Bizet, “Ouvre ton coeur”.”