Le prestazioni di questa stagione, generalmente di alto livello, si distingueva per la rappresentazione superbamente dettagliata dell’artista in debutto Laura Claycomb, un soprano americano per il quale l’eroina condannato di Donizetti è una sorta di ruolo di firma.

Dotato di un timbro cristallino, Claycomb ha creato una caratterizzazione che andava da una felicità quasi vertiginosa, progressava in una tragica sfida, e scendeva poi verso uno stato straziante di follia. Non c’era mai un passo falso drammaticamente, e tutta la musica, in particolare l’estensioni superiori di questa partitura di tessitura acuta, è stata cantata in totale sicurezza.

-George Dansker

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